Quali fattori potrebbero stimolare un più frequente utilizzo di bicicletta o monopattino come mezzi di trasporto per recarsi a scuola? FIAB Trento l’ha chiesto ai diretti interessati, all’interno del progetto BIKE TO SCHOOL promosso con le scuole. Durante il mese di novembre 822 studenti delle scuole superiori hanno compilato il questionario, fornendo interessanti risultati.
Già nel febbraio scorso, FIAB Trento aveva proposto ad alcune scuola della città la partecipazione al progetto BIKE TO SCHOOL per promuovere l’uso della bicicletta negli spostamenti da e per la scuola, poi interrotto causa CoViD. Alla ripresa del nuovo anno scolastico, Liceo scientifico Galileo Galilei, Istituto Artigianelli e CFP Enaip Villazzano si sono messe in rete per dare nuovo slancio all’iniziativa, avviando il progetto S.O.Stenibilità: bike to school!. Il progetto fruisce del finanziamento del Servizio Cultura, Turismo e Politiche Giovanili – Ufficio Politiche Giovanili del Comune di Trento. Oltre ai tre istituti aderenti, partecipano al progetto l’Associazione Prijedor e FIAB stessa.
Il fattore che maggiormente motiverebbe le ragazze e i ragazzi ad utilizzare la bicicletta per recarsi a scuola è di gran lunga la presenza di parcheggi sicuri per i propri mezzi (57% dei rispondenti). Seguono praticamente a pari merito le richieste di intermodalità, facilitando il trasporto bici e monopattini sui mezzi pubblici, e di socialità, organizzando percorsi in bicicletta da condividere tra amici (44% e 43%, rispettivamente). La presenza di piste ciclabili è anch’essa un fattore influente sulle abitudini degli studenti, seppure in maniera minore (40%). Da parte di FIAB Trento, va sottolineato che la bicicletta è un mezzo di trasporto e ha diritto di circolare in strada al pari di tutti gli altri. È compito delle amministrazioni rendere le strade sicure con opportuni interventi di moderazione del traffico motorizzato, specie in corrispondenza degli istituti scolastici.
Al 28% degli intervistati piacerebbe molto usare la bicicletta o il monopattino per andare a scuola o già lo fanno. Si tratta di un dato significativo che dimostra la naturale apertura dei giovani verso i mezzi della mobilità sostenibile, una propensione da esplorare per un cambiamento di abitudini nei cittadini di domani, ma che contrasta con il misero 7% che già effettivamente usa questi mezzi per recarsi a scuola.
Un altro dato molto interessante è quel 46% di coloro che vedono nelle condizioni meteo avverse un problema all’uso della mobilità attiva. Si tratta di un’informazione importante perché frutto semplicemente di un condizionamento culturale. Un condizionamento sul quale è possibile lavorare, come dimostrano i dati sulla ciclabilità dei paesi nordici, dove si pedala tutto l’anno nonostante condizioni meteo ben più avverse. Altrettanto risolvibile, da parte di scuole e amministrazioni, il problema di parcheggiare la bici o il monopattino in un luogo sicuro, fatto che impensierisce il 23% gli intervistati.
Tra gli aspetti positivi del pendolarismo attivo, oltre il 60% degli alunni annoverano benefici all’ambiente e alla salute, ma anche la libertà di potersi muovere indipendentemente dagli orari dei mezzi pubblici e dalla disponibilità dei genitori ad accompagnarli. Questi ultimi due sono aspetti troppo spesso sottovalutati, mentre gli esperti del settore giudicano invece fondamentali gli aspetti di praticità e convenienza per un’adozione di massa del trasporto attivo.
Infine, un’ulteriore riflessione può essere fatta per quel 36% di famiglie nelle quali la bicicletta non viene usata come mezzo di trasporto ma è usata regolarmente per fare sport o nel tempo libero. Si tratta di una quota potenziale di cittadini che ha già confidenza con il mezzo ma che non lo usa per i propri movimenti quotidiani. Anche in questo caso, la sfida è spesso culturale e potrebbero essere proprio gli studenti a convincere i loro genitori a lasciare a casa l’auto e recarsi al lavoro in bicicletta.
Nei prossimi giorni il questionario sarà sottoposto a tutte le scuole medie e superiori della città di Trento, ampliando la raccolta dei dati, nella speranza che essi siano di spunto e di incentivo alla progettazione di nuove politiche sulla mobilità. Le fasi successive del progetto prevedono l’implementazione, da parte degli stessi alunni, di una campagna di comunicazione dedicata ai coetanei per promuovere la mobilità sostenibile e, alla riapertura delle scuole, la messa in pratica del “bike to school” da parte di gruppi di alunni, che successivamente racconteranno la propria esperienza ai compagni.
Riportiamo di seguito i grafici dei dati aggregati. I dati grezzi sono disponibili qui.
Immagine in copertina: Sperimentazione di strada scolastica a Olbia (@rcalcina, Associazione Associazione hub.MAT)
