Lettera alle autorità locali per la mobilità dopo il Coronavirus

19 Aprile 2020 | #CAMBIAMOLASTRADA, Mobilità

FIAB Trento, di concerto con le associazioni e i movimenti partner del progetto #CAMBIAMOLASTRADA e con altre associazioni locali, ha inviato la seguente lettera alle autorità provinciali e comunali.

Dott. Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia Autonoma di Trento
a.c.a. della Giunta provinciale della Provincia Autonoma di Trento
Dott. Roberto Andreatta, Mobility Manager della Provincia Autonoma di Trento

Dott. Alessandro Andreatta, Sindaco di Trento
a.c.a della Giunta comunale del Comune di Trento
Dott. Italo Gilmozzi, Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Trento
Dott. Alberto Salizzoni, Assessore all’Urbanistica del Comune di Trento

p.c., Dott.ssa Monica Baggia, Presidente di Trentino Trasporti

Trento, lì 19 aprile 2020

Oggetto: Misure urgenti a favore della mobilità sostenibile per la riapertura post-Covid19

Spett.li Autorità,

Le sottoscritte Associazioni impegnate nella promozione della mobilità sostenibile e dell’ambientalismo presentano le seguenti riflessioni e proposte riguardo alle criticità dei trasporti che è verosimile aspettarsi con il termine del confinamento e la riapertura delle attività.

Analisi di sintesi

Va dato atto che negli ultimi anni codeste Amministrazioni hanno puntato molto sul trasporto pubblico, sia a livello locale che interurbano, con risultati positivi. Trentino Mobilità ha spostato 51’767’478 passeggeri (2017), poco meno di 142mila al giorno. A questi vanno aggiunti i passeggeri del trasporto ferroviario sulla dorsale della Val d’Adige, in massima parte lavoratrici e lavoratori pendolari che si spostano dai piccoli centri ai poli attrattivi di Trento e Rovereto.

Purtroppo le ipotesi più accreditate sostengono che, all’allentamento del confinamento, il trasporto pubblico soffrirà da un lato una riduzione della capacità dovuta alle misure di distanziamento interpersonale volte a limitare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2), e dall’altro una diminuzione della domanda a causa della sfiducia dell’utenza, che lo percepirà come meno sicuro.

È evidente che un esodo dal trasporto pubblico e un incremento importante dell’uso dell’automobile privata non sarebbe sostenibile per le città che svolgono il ruolo di poli attrattori, né dal punto di vista logistico (facile attendersi un completo collasso della rete di trasporto stradale), né dal punto di vista della salute pubblica e dell’ambiente, per via della conseguente impennata dei livelli di inquinamento atmosferico.

È dunque necessario che codeste Amministrazioni si adoperino in maniera decisa per scongiurare un tale inaccettabile scenario.

Mobilità attiva come soluzione

Se debitamente potenziata, una parte importante dei passeggeri che abbandoneranno il trasporto pubblico può essere intercettata e assorbita da modi di trasporto attivi e sostenibili. Il concetto centrale che avanziamo è quello di Rete di Mobilità di Emergenza / Transizione (RME).

Proponiamo le seguenti misure, restando a disposizione per fornire ulteriori dettagli e capacità, incluse quelle tecnico specialistiche.

  • Predisporre una Rete di Mobilità di Emergenza / Transizione
    Lo scopo principale di una RME è fornire spazi al trasporto attivo (pedonale e ciclabile) che siano adeguati sia dal punto di vista della sicurezza stradale, sia per quanto riguarda le distanze interpersonali per il contenimento dell’epidemia. La RME può essere realizzata con soluzioni creative a basso costo di natura temporanea (urbanistica tattica), sottraendo spazio alla sosta delle automobili e al traffico motorizzato per restituirlo alle persone. Data la natura emergenziale del problema, è da sottolineare che emergenziale deve essere anche la soluzione, prevedendo ove necessario deroghe alle normative vigenti e soluzioni innovative e non convenzionali (istituzione di strade pedonali, restrizione degli accessi con mezzo a motore ai soli residenti, …). In questo senso è fondamentale il mantenimento e il potenziamento delle restrizioni alla sosta e al transito dei veicoli motorizzati (ZTL, strisce blu). Segnaliamo un importante e utile documento operativo recentemente predisposto da massimi esperti del settore, scaricabile a questo link.
  • Analizzare e collegare gli attrattori del traffico
    Per essere efficace, la RME deve garantire il collegamento il più possibile diretto ed efficace tra i punti cardine di partenza, snodo e destinazione della mobilità. È necessario prevedere collegamenti in mobilità attiva tra i parcheggi scambiatori periferici (Zuffo, Stazione di Villazzano, Trento Sud (Marinaio, A22), Trento Nord A22), i quartieri residenziali e i grossi poli attrattori (uffici pubblici e privati, grandi supermercati, istituti universitari e scolastici, …). Tali collegamenti non devono essere relegati alle strade secondarie, ma correre lungo le direttrici principali, secondo i principi cardine di sicurezza, coesione, intuitività e convenienza.
  • Non trascurare il trasporto pubblico
    Proprio in questo momento di sfiducia e difficoltà, il trasporto pubblico va sostenuto e potenziato, dando priorità alle persone che non potranno ripiegare sulla mobilità attiva (ad esempio, anziani e disabili a ridotta capacità di deambulazione). La ridotta capacità dei mezzi pubblici offre inoltre la possibilità di sperimentare in maniera generalizzata la bicicletta a bordo, da garantire senza costo aggiuntivo rispetto alla tariffa personale. Questa misura sarà particolarmente importante per il pendolarismo su treno a livello interurbano, e per il collegamento con la collina a livello urbano.
    Estendere al più presto lo schema di bike sharing e-motion (ebike) in condivisione anche alla collina, al momento completamente priva.
  • Incentivazione e premialità
    Apprendiamo con favore le anticipazioni a mezzo stampa dell’estensione degli incentivi per l’acquisto di biciclette e pedelec (ebike). Sottolineamo l’importanza di estendere queste misure anche all’acquisto di quegli accessori necessari a riconvertire una bicicletta usata per scopi ludici a mezzo di trasporto (ad esempio, borse, portapacchi, cestini, abbigliamento tecnico antipioggia, ecc.). Chiediamo inoltre che l’incentivo sia spendibile anche sotto forma di abbonamenti al trasporto pubblico e ai servizi di biciclette in condivisione già presenti sul territorio. Prevedere schemi di premialità per l’uso di modi di trasporto attivi su base chilometrica o oraria.
  • Misurazione e valutazione
    Invitiamo a considerare la sfida che abbiamo davanti anche un’opportunità epocale. Qualsiasi soluzione venga adottata dovrà essere considerata un esperimento, e come tale andrà studiata e valutata con misurazioni oggettive, senza aver paura di apportare modifiche ex post. Il monitoraggio costante sarà fondamentale per una successiva normalizzazione del nuovo assetto della mobilità cittadina post emergenza.
  • Promozione e Incentivazione del telelavoro
    A fronte di misure volte a ottimizzare l’offerta di mobilità, è necessario considerare anche una modulazione della domanda, mediante la promozione del lavoro agile nell’amministrazione pubblica e incentivi a lavoratrici e lavoratori che scelgano di adottare questa modalità di lavoro nel settore privato.

Forti della nostra pluriennale, talvolta pluridecennale, esperienza in materia, le nostre Associazioni rimangono disponibili pro bono a fornire pareri e consigli per una transizione verso una mobilità più equa, sostenibile e rispettosa delle persone e dell’ambiente.

In attesa di un vostro cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti.

I Promotori
FIAB Trento – Amici della Bicicletta
Ciclostile – ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno
Acropoli Trento
(FIAB Trento, Ciclostile e Acropoli Trento sono partner nel progetto #CAMBIAMOLASTRADA finanziato dall’ufficio sVOLta nell’ambito del bando Intrecci Possibili 2019)

Associazione Trentino Arcobaleno
Legambiente – Circolo di Trento
Associazione per  il WWF Trentino